Un avvallamento alla base del Monte Pollino, denominato Conca del Re, la ospita come una culla, mentre le dolci vette dell’Appennino Lucano si stagliano imponenti alle sue spalle, circondandola in una sorta di anfiteatro naturale e selvaggio. Parliamo della caratteristica Castrovillari, località del cosentino che sorge nel cuore del Parco Nazionale dominato dalla seconda cima più alta dell’Appennino Meridionale. La cittadina, collocata a 362 metri sul livello del mare e distante dallo Ionio circa trenta chilometri, si distingue per il magnifico Castello Aragonese e per la sua divisione in due parti: la più moderna, detta Casale, accoglierà i visitatori con locali confortevoli dove gustare prelibatezze regionali; la zona antica, aggrappata su una roccia calcarea e soprannominata Civita, li stupirà con un tripudio di bellezza, portandoli in un viaggio indietro nel tempo. Quindi, se la destinazione delle vostre vacanze estive è la costa cosentina, Castrovillari si presenta come meta ideale per trascorrere una giornata piacevole e diversa.
La visita della città non può che iniziare dal maestoso, come accennato, Castello Aragonese, che chiude a nord il suggestivo centro storico. Costruito in epoca tardo medievale e rimaneggiato nel 1490 da re Ferdinando, che desiderava un baluardo per difendersi dalla congiura dei baroni, l’edificio è posto su un istmo pianeggiante a strapiombo sulle valli del Fiumicello e del Coscile. L’uniformità della massiccia pianta quadrilatera è spezzata da quattro torri angolari cilindriche, e il mastio, detto Torre dell’Infame, insieme alla piccola cappella ottocentesca, è sicuramente l’elemento di maggior interesse. Le sue celle, che hanno conservato l’aspetto originario, sono note infatti per aver inghiottito le urla dei briganti torturati e, per questo, visitarle suscita sempre una forte commozione.
Una volta scesi dal terrazzo del castello, da cui si può godere dell’incantevole panorama della Civita, eccoci pronti per proseguire verso la piazzetta antistante, dove sorgono Palazzo Gesualdi, col suo sopraffino balcone in ferro battuto, e la rossiccia Chiesa della Santissima Trinità che, oltre alla famosa opera dell’artista Aloisio, custodisce le spoglie di un colonnello garibaldino. Da qui si può continuare per il Protoconvento Francescano, fondato nel 1220 da un discepolo del Patriarca d’Assisi e diventato oggi un vivace centro culturale.
Al suo interno si trovano infatti il Museo Civico Archeologico, con i reperti provenienti dalla necropoli protostorica di Bellu Luco e dal sito paleolitico della contrada del Cellimarro, la Saletta Paonessa, dedicata al famoso artista locale del ferro battuto, il Teatro Sybaris, che tutto l’anno ospita eventi e spettacoli con artisti di fama nazionale e, infine, la Pinacoteca intitolata ad Andrea Alfano, pittore e poeta le cui opere sono state donate al comune dalla vedova. Tra i tanti disegni, tele e sculture si segnalano gli encomiabili “ Autoritratto “ e “La Madre del Caduto”.
Attraverso le viuzze medievali che si diramano dal convento, impreziosite da pregevoli palazzi con antichi portali in pietra, si arriva poi alla "Giudecca", il quartiere ebraico abbandonato nel 1550, quando gli abitanti furono espulsi dal Regno. Qui si potrà ammirare la Chiesa di San Giuliano, patrono di Castrovillari, nella cui sacrestia si trova il Museo d’Arte sacra, inaugurato nel 1987. Da vedere assolutamente, tra i vari tesori artistici, la Statua della Madonna con Gesù Bambino della fine del XII secolo e la tavola dell’Incoronazione di Maria Vergine, datata 1400.
Abbandonata la piazzetta di San Giuliano si potrà quindi salire verso il monumento emblema della città. Dopo aver incrociato il Conservatorio delle Pentite, che accoglieva le “traviate” che cercavano “rifugio nelle braccia della Religione”, la vista si aprirà infatti sul Santuario di Santa Maria del Castello, che conserva un mirabile affresco in stile bizantino. Tuttavia, lo spettacolo più grande sarà quello da contemplare all’esterno. La chiesa si erge infatti sulla sommità di un colle, che regala un’incantevole veduta del massiccio del Pollino.
Castrovillari regala sempre emozioni indimenticabili ma, forse, per conoscerne al meglio vitalità ed usanze, la soluzione migliore è visitarla durante una delle tante manifestazioni che la animano nel corso dell’anno. Tra gli appuntamenti più sentiti figurano sicuramente quelli religiosi, a partire dalla Festa della Madonna del Castello. La tre giorni, che ricorre all’inizio del mese dedicato alla Vergine, mescola celebrazioni solenni con interessanti iniziative laiche, come coloratissimi spettacoli pirotecnici ed esclusivi concerti di musica contemporanea. Altre occasioni liturgiche da non perdere sono le Focarine di San Giuseppe, con scoppiettanti falò che illuminano le strade del centro e, da ultimo, la Festa della Pietà, cui i castrovillaresi partecipano con rispetto e devozione ogni 15 di agosto.
Uno spirito del tutto diverso ma sempre intriso di tradizione caratterizza poi il vivace Carnevale, che ha luogo in febbraio sin dal 1959 e termina con l’attesissimo Gran Galà. La kermesse, che grazie all’impegno crescente della Pro Loco si annovera ormai tra le dieci più importanti d’Italia, riempie le vie di variopinti carri allegorici, bande musicali, gente festante e mascherata che si muove anche dalle regioni limitrofe e gruppi folcloristici che rappresentano con scenografie e balli le proprie radici, contendendosi l’agognato Premio Cultura.
Le delegazioni folk che si esibiscono al Carnevale sono le stesse del Festival Internazionale del Folclore e del Parco del Pollino, che dal 1986 riempie di suoni e colori l’estate castrovillarese, trasformando un angolo di Calabria nello scoppiettante ombelico del mondo. L’evento promuove la fratellanza tra i popoli, in un luogo il cui hinterland, già anticamente, era abitato dall’etnia albanese Arbëreshë, come testimoniato dal poetico Museo delle bambole ubicato nella vicina Frascineto. Il Festival, da qualche anno, ha un appuntamento fisso, una romantica passeggiata tra i vicoli del centro storico, che si snoda tra palazzi gentilizi, assolate loggette e secolari fontane ricche di tradizioni e leggende.
Un’altra ricorrenza volta a far riscoprire la storia e la tipicità dei luoghi per riaffermare il valore dell’appartenenza è "Civita..nova, vivere il centro storico", che a settembre, per una decina di giorni, attrae famiglie, anziani e bambini con tante serate e iniziative nel segno della cultura, della musica, del folklore e dell’arte. Godere dell’inestimabile patrimonio identitario attraverso convegni, cori, racconti storici e percorsi artigianali e gastronomici che permettano di gustare in pieno relax la straordinaria bellezza del borgo vecchio: è questo l’intento di una manifestazione che ogni volta si rivela un affascinante spettacolo a cielo aperto.
E, parlando di spettacoli, eccoci giunti ad un altro imperdibile raduno castrovillarese, La primavera dei teatri. Il brillante festival drammaturgico, da diciassette stagioni, per tre giorni l’anno indaga i nuovi linguaggi della scena contemporanea, portando sotto ai riflettori giovani talenti emergenti. Cantiere di confronto e creatività, è una splendida occasione per conoscere da vicino la città, anche attraverso i concerti del Dopofestival che, quando si svolgono all’interno del Castello, regalano emozioni indescrivibili, da non lasciarsi sfuggire.