Correva l’anno 1992 e le Colombiadi di Genova celebravano i cinque secoli dalla scoperta dell’America. Nel ricordare le caravelle che rivoluzionarono la storia dell’occidente, però, i genovesi avevano dimenticato l'illustre passeggero che aveva trasformato l’evoluzione del gusto. Ad onorare Sua Maestà il peperoncino ci ha pensato allora Enzo Monaco, promotore della commemorazione "1492-1992 Cinquecento anni piccanti". Così, ha avuto origine un Festival che non ha eguali nel mondo e che, anche quest’anno, infiammerà oltre 100000 visitatori.
"Arte, cultura e gastronomia in salsa piccante": questo l'eloquente sottotitolo della kermesse che, dal 7 all'11 settembre, per la ventitreesima volta trasformerà Diamante nella Mecca del peperoncino. Ad animare il paese del cosentino saranno innanzitutto imperdibili eventi gastronomici, tra cui Mondopic, la fiera mondiale che raduna espositori dai cinque continenti, Peperoncino Master chef, palestra per ambiziosi cuochi in erba e la Mostra Mercato Mangiare Mediterraneo, dove ad assurgere a primedonne saranno le pungenti leccornie della Calabria. Quindi, tra agguerrite competizioni culinarie e degustazioni gratuite innaffiate da ottimi vini regionali, i turisti che si trovano a soggiornare a settembre in uno degli hotel o dei villaggi in Calabria, potranno lasciare i loro alloggi per giungere alla corte di Sua Maestà e conoscere quindi fino in fondo, cominciando dal palato, per poi continuare con un'esperienza totalizzante, il loro democratico sovrano.
Il peperoncino, conosciuto come spezia dei poveri, ha infatti un'anima nazionalpopolare, che verrà festeggiata a dovere da gruppi folk e artisti di strada nella rassegna Strada Teatro. Un'altra occasione per divertirsi sarà poi offerta dalla satira, che non poteva mancare in un Festival votato ad esplorare ogni dimensione del piccante. A promuovere l'ilarità generale, oltre alle mostre organizzate sul lungomare e al Centro Dac, sarà lo spassoso evento "Vignette sul ring", in cui i migliori disegnatori satirici italiani si sfideranno a colpi di humor, armati di lavagnetta luminosa. Come nella boxe, un giudice-arbitro dichiarerà il vincitore, sancito non dal ko ma dagli applausi del pubblico. Altri premi saranno poi assegnati nella finale di due prestigiosi concorsi: "Rosso Piccante", competizione di fotografia i cui trionfatori potranno esporre le loro opere al Centro Dac, e "Piccante Film Festival", nel quale l'Accademia italiana del peperoncino collabora col "Cinecircolo Maurizio Grande" per selezionare corti meritevoli, da proiettare nella serata dedicata alla settima arte.
All'insegna della cultura anche gli interessantissimi convegni medici, volti a sfatare falsi miti e a promuovere una spezia "che stimola l'eros e fa bene alla salute". Voluti fortemente dal Comitato scientifico dell'Accademia, i convegni non sono gli unici eventi che ospitano personalità eminenti del mondo universitario. Da ricordare anche la mostra "Peperoncini dal mondo", l'appuntamento fisso curato da sempre da Massimo Biagi, un ricercatore dell'ateneo pisano, che al diavolillo ha dedicato l'intera esistenza.
Ma la cultura comprende anche le tradizioni dell'antica civiltà contadina, nella quale mangiare piccante rappresentava un rito d'iniziazione alla vita adulta. Ecco perché, in una favola dove il tesoro è l'"oro rosso" e l'incantesimo è quello dei sapori, gli eroi non possono che essere i partecipanti al Campionato italiano dei mangiatori di peperoncino: dei coraggiosi che, senza staccarsi dalla tavola, metteranno alla prova la loro resistenza ingurgitando "portate" da 50 gr l'una.
Infine, ogni fiaba che si rispetti non può che avere il suo pubblico prediletto: i bambini saranno assoluti protagonisti della giornata di sabato, dove Ciro Tortorella, in arte Mago Zurlì, li intratterrà insieme a Claudia Perrone e al suo coro di voci bianche "Calabria canterini".
Gli eccezionali risultati di presenze del Peperoncino Festival hanno fatto sì che, nel 2014, fosse premiato come migliore pacchetto turistico. A decretarne il successo è stato sicuramente il mix vincente di gastronomia e cultura che, però, non può prescindere dalla specificità della location. Per il vacanziere settembrino il soggiorno a Diamante si rivela infatti una splendida vacanza, in cui al divertimento e alle attrazioni culturali della sera si aggiungono le calette della Riviera dei Cedri da godersi di giorno. Come resistere, infatti, all'incanto di tranquille spiagge libere e alla ridente cittadina, descritta dallo storico Attilio Pepe come “una fanciulla coricata sulla spiaggia coi piedi verso i colli…, abbandonata al bacio dell’onda e all’abbraccio della mareggiata”? Se questi apprezzamenti poetici non dovessero bastare, ci si potrà far convincere dalle evocative immagini di Mimmo Calopresti, che qui ha girato L'abbuffata. A fargli scegliere questo paradiso sono stati una scogliera digradante tra le più suggestive d’Italia, un lungomare alto venti metri sul livello delle acque e, soprattutto, quei tramonti che ha definito i più belli del mondo.
Il territorio su cui sorge Diamante vanta comunque estimatori molto più antichi, se è vero che è stato prediletto dai Romani e, stando a Plinio il Vecchio, adottato come dimora dai Focesi. Tuttavia, il paese è relativamente giovane ed è proprio l'essere nato a fine del Seicento, quando non c'era più il pericolo di invasioni e incursioni piratesche, ad avergli permesso di svilupparsi lungo la costa. Oltre che per i caratteristici vicoli da cui si intravede il mare, il borgo incanta per il lungofiume che divide la "Spiaggia Piccola" da quella "Grande" e, soprattutto, per gli oltre 200 murales che l'hanno reso la "città più dipinta d'Italia".
A circa tre chilometri di distanza si trova poi il territorio di Cirella, posta di fronte all'omonima isola e anch'essa location del Peperoncino festival. Erede dell'antica Cirellae romana, presenta un'area archeologica nella quale è stato costruito il "Teatro dei ruderi". La struttura fa da splendida cornice alla rassegna Peperoncino in palcoscenico, un concentrato di spettacoli teatrali seguiti da degustazioni gratuite.
Chi è appassionato di borghi e storia non potrà comunque fermarsi qui: d'obbligo, in primis, l'escursione a Guardia Piemontese, dove la "Porta del sangue", che documenta lo sterminio dei Valdesi, permetterà di catapultarsi in pieno Medioevo. Anche i villaggi abbandonati di Bonvicino e Seradopolo, incastonati tra vallate e sorgenti d'acqua purissima, sono decisamente un must, come pure Belvedere Marittimo, lungo le cui strade si ammirano lavori ceramici di artigiani in via d'estinzione.
Pensata per chi ama il mare è poi la visita in motobarca ai due gioielli dell'isola di Dino: la grotta azzurra, che impressionerà con colori che vanno dal verde all'azzurro intenso, e quella del Leone, con una parete rocciosa che ricorda il re della foresta. Infine, per i patiti dell'avventura, meglio programmare per tempo una gita nella valle del fiume Argentino, immerso nella natura incontaminata del Parco del Pollino. Un'altra idea? Lanciarsi in gommone nella discesa del Lao, per godersi il brivido del rafting e un bagno nel fiume più pulito d'Italia.