Per apprezzare a pieno le favolose bellezze di un luogo come Cariati bisogna toccare con mano le radici di una terra ricca di cultura: in ogni angolo di questa cittadina, collocata sull'alto versante ionico della provincia di Cosenza tra Sibari e Crotone, affiorano qua e là perle preziose di storia e arte, testimoni di un patrimonio tutto da scoprire. Panorama da cartolina e architettura di straordinario pregio sono il biglietto da visita dell'antico borgo marinaro al quale si accede da Porta Pia, arco d'ingresso per il centro storico distante poche decine di metri dall'incantevole mare. Otto torri e una cinta muraria risalente ai tempi del potere feudale della dinastia dei Ruffo hanno protetto nei secoli il nucleo essenziale del territorio che una volta, nell'età bizantina, fungeva da avamposto fortificato e punto di riferimento della popolazione locale contro le invasioni.
Cosa vedere in pochi giorni nel paesino calabrese le cui origini, in qualche modo rivelate dalla denominazione, hanno a lungo fatto discutere gli studiosi? Di Cariati si può cogliere la vera essenza girando per le vie principali a partire da corso XX settembre, con tappa obbligata in almeno due degli edifici di fondamentale importanza storica per la comunità locale e, se la stagione lo consente, un tuffo nelle calde acque dello Ionio non deve mancare!
Sono circa sette i chilometri di costa che si estendono da una parte all'altra di questa piccola bomboniera, che sole e meraviglie paesaggistiche impreziosiscono con un clima ideale non solo nell'arco della bella stagione. Chiunque abbia la fortuna di trovarsi da queste parti d'estate può farsi il bagno in uno specchio d'acqua limpido e suggestivo, in diverse occasioni oggetto del riconoscimento della Bandiera Blu per via della sua invidiabile pulizia e particolarmente adatto ai più piccoli in virtù delle condizioni eccellenti dell'intero litorale, rigorosamente a prova di bambino anche secondo le associazioni dei pediatri. La zona balneare di Cariati presenta una forte concentrazione sia di abitanti che di visitatori, i quali, per ovvie ragioni, scelgono spesso come meta per le loro vacanze uno dei villaggi della Calabria. In particolare, il comune conserva tutt'oggi quel gradevolissimo aspetto di sito incontaminato e a misura d'uomo che fa di simili perle naturali sparse del Sud Italia paradisi terrestri d'inestimabile valore.
Non sembrano essersi mai perse le tracce, nella splendida località marina, degli antichi splendori della civiltà della Magna Grecia che ha regalato alla Calabria tradizioni e beni culturali unici al mondo. Vicoli, piazze e casette del borgo trasmettono un'atmosfera incantevole, lasciando la sensazione di viaggiare nel tempo tra le mura di un vivace e solare paesino fortificato di epoca medievale: un'ottima alternativa ai soliti itinerari da pacchetto vacanze standard!
La sosta nella Cattedrale di San Michele Arcangelo, punto d'incontro tra spiritualità cristiana ed echi storico-artistici profondi, è consigliata non soltanto ai credenti ma anche a qualsiasi osservatore dotato di sensibilità per la cultura. Un porticato precede la facciata e in alto si scorge l'imponente campanile che venne costruito in una fase successiva. Da ammirare è poi la cupola, ricoperta dalle mattonelle di maiolica che contribuiscono non poco a caratterizzarne lo stile. A colpire, dentro il luogo di culto simbolo per la comunità locale, sono le opere dal grande significato religioso che abbelliscono la chiesa e gli altri elementi degli arredi interni, ben armonizzati in un ambiente votato alla preghiera e alla silenziosa riflessione. Una targa collocata all'esterno introduce il visitatore evidenziando importanti note sulle radici del santuario situato sul corso principale del borgo antico, ma non mancano guide turistiche pronte a fornire su richiesta ulteriori informazioni.
Non bisogna spostarsi di molto per fare visita al Palazzo Vescovile e alla torre campanaria con orologio (la cui costruzione è datata 1904) della vicinissima piazza Plebiscito.
Ancora più interessante si presenta dal punto di vista storico e architettonico la Chiesa degli Osservanti, che studiosi e abitanti del posto ricordano anche come Chiesa di Santa Filomena: al suo interno sorgono due distinti oratori, uno dedicato alla Madonna della Catena e l'altro a Santa Filomena. La sua edificazione, avvenuta secondo i canoni dello stile tardo-gotico messo in risalto dall'abside quadrangolare e dal portale d'ingresso in pietra dalla forma ogivale, risale all'incirca all'anno 1440 e va senza dubbio attribuita all'iniziativa del fiorentino Bonaccorso Caponsacco.
Le lancette del tempo vanno decisamente all'indietro fino ad arrivare al IV secolo A.C. visitando l'area di straordinario interesse archeologico dove si trovano i resti della cosiddetta Tomba Brettia, imperdibile tappa di un tour alla scoperta del patrimonio nascosto della fertile e generosa terra calabrese.
Affreschi e oggetti custoditi nel sito localizzato all'altezza di Salto, ad una manciata di minuti dal paese e accessibile agevolmente dalla strada statale 106, raccontano delle battaglie di un guerriero di nome Brezio, forse considerato capo della comunità all'epoca dei fatti come testimoniato indirettamente da vari reperti. Questa tomba a camera sotterranea situata in una superficie collinare rappresenta uno dei punti d'interesse più significativi del territorio cariatese. La ricchezza dei ritrovamenti ha fatto sì che dalle viscere di Cariati uscissero fuori tracce importanti delle civiltà passate, alcune delle quali finite tra le teche del museo di Sibari. Nessuno può escludere, anzi sembra probabile, che lo stesso territorio ospiti altri gioielli di archeologia, destinati prima o poi a rivedere la luce.